Un recente articolo di Nicola Bernardi, presidente di Federprivacy, riferisce di un impiegato di banca che, per facilitare i clienti nella gestione delle pratiche, usava il telefonino personale per farsi inviare tramite WhatsApp le copie di documenti anche contenenti dati personali appartenenti a categorie particolari. L’autore sottolinea che non è tanto l’utilizzo di Whatsapp a presentare incompatibilità con il GDPR (Regolamento UE 2016/279), quanto il fatto che esso non può essere a discrezione del dipendente, bensì una decisione del titolare del trattamento dei dati personali, che, in quanto tale, ha il compito di valutare i rischi e l’impatto sulla privacy, stabilendo misure organizzative e procedure aziendali da rispettare.

 

Il caso specifico è avvenuto in Romania e, a seguito del reclamo di un cliente della banca, l’AutoritĂ  Garante nazionale ha contestato alla banca la mancanza di misure tecnico organizzative adeguate al rischio, cui i dipendenti si sarebbero dovuti attenere, comminando quindi una sanzione amministrativa per violazione delle disposizioni in materia di sicurezza dei dati personali del  Regolamento Europeo.

 

Da ciò trae spunto la riflessione generale che la violazione di cui all’episodio citato non sarebbe avvenuta se fosse stata data piena applicazione all’Art. 39 “Compiti del responsabile della protezione dei dati” del GDPR, che prevede da parte del Responsabile del trattamento, designato dal Titolare (Art. 37), l’attribuzione delle responsabilità, la sensibilizzazione e la formazione del personale che partecipa ai trattamenti, sempre in considerazione dei i rischi inerenti al trattamento, tenuto conto della natura, dell’ambito di applicazione, del contesto e delle finalità del medesimo. Nello specifico, l’eventuale concessione dell’utilizzo di Whatsapp secondo procedure aziendali, non avrebbe potuto prescindere da misure preventive di sicurezza per gli smartphone personali, quali la verifica dell’accesso, l’utilizzo di un antivirus professionale e l’aggiornamento costante all’ultima versione dell’applicazione a causa delle saltuarie falle sulla sua sicurezza.

 

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